Accadeva a Hollywood: Stelle rivali - Olivia De Havilland e Joan Fontaine

lunedì, agosto 01, 2016

Nuovo post su quello che Accadeva a Hollywood, in particolare la storia di altre due "Stelle Rivali". Qualche tempo fa vi ho parlato di una delle faide più accese di Hollywood, quella tra le attrici Bette Davis e Joan Crawford (trovate qui il post), oggi invece vi parlerò della rivalità due star che per di più erano anche sorelle: Olivia De Havilland e Joan Fontaine (quest'ultima aveva un nome d'arte).
A separarle solo 15 mesi di differenza, le due sorelle hanno perseguito la medesima carriera, hanno gareggiato per lo stesso Oscar e hanno anche condiviso qualche fidanzato.
A sinistra Joan Fontaine e a destra Olivia De Havilland
«Sono stata la prima a sposarmi, la prima a vincere l’Oscar, la prima a diventare madre. Se morirò prima di lei la farò infuriare perché l’avrò battuta anche in quello». - Joan Fontaine in un’intervista a People nel 1978.

L'INFANZIA DAL GIAPPONE ALLA CALIFORNIA

Walter, Lillian e Olivia De Havilland.
Lillian Augusta Ruse è una ragazza inglese del Berkshire, attrice di teatro che proveniva dalla Royal Academy of Dramatic Arts (la stessa frequentata più tardi da Vivien Leigh, Michael Cain, Albert Finney, Peter O'Toole e Joan Collins) durante un viaggio in Oriente conosce Walter De Havilland un avvocato inglese che insegna legge alla Waseda University di Tokyo nel 1913 e l'anno seguente convolano a nozze. Il 1° luglio 1916 nasce la loro prima figlia Olivia Mary, mentre il 22 ottobre del 1917 nasce Joan de Beauvoir. Lillian suggerisce al marito di trasferirsi in Inghilterra che offre un futuro migliore, così parte prima lei con le bambine ma durante il viaggio si fermano a San Francisco a causa di una tonsillite di Olivia che si rivela essere invece una polmonite, per questa ragione la madre decide di stabilirsi a Saratoga nella Contea di Santa Clara in California, per via del clima più favorevole. Dopo pochi mesi, nel 1919, giunge un telegramma dal Giappone nel quale il padre annuncia di volere il divorzio per sposare la propria governante, così Lillian affida le bambine ad un'istitutrice si reca a Tokyo e firma le carte, anche se il divorzio sarà ufficializzato solo nel 1925.
Olivia e Joan
Una volta rientrata in America Lillian conosce George Milan Fontaine il proprietario di un grande magazzino che di lì a poco diventa il suo nuovo marito, il quale si rivelerà un patrigno molto severo, ordinato fino all’estremo (è a lui che Joan deve il suo essere super organizzata, ne è un esempio il complicatissimo registro nel quale ha conservato i nomi di tutti gli ospiti mai stati a casa sua, con addirittura il menu che era stato servito in modo che nessuno mangiasse due volte la stessa cosa). Fontaine educa le bambine secondo una rigida disciplina simil-militare, Olivia lo chiama “Il duca di ferro” e persino la loro camera non ha elementi da bambine ma era spoglia e color kaki. Le sue punizioni spaziano dal far bere olio di fegato di merluzzo ai colpi sugli stinchi con grucce di legno (un giorno Olivia arriva a scuola piena di lividi e la preside invia un richiamo al patrigno invitandolo a smettere, cosa che però non accade). Fin da bambine Olivia e Joan dimostrano di avere un pessimo rapporto, fatto di dispetti e ripicche, litigando per l’affetto materno, per gli abiti, i ragazzi, insomma qualunque cosa.
La salute di Joan è molto precaria al punto che trascorre la maggior parte delle giornate a letto a causa della debolezza datale dall'anemia ed è così scoordinata da non poter neanche giocare a patty cake (il gioco che fanno i bambini battendosi le mani). Il patrigno le consiglia di far pratica cercando di catturare le mosche che si appoggiavano al vetro delle finestra e questo le permette di migliorare la sua coordinazione, anche se deve scontrarsi con la perfezione di Olivia, una bella bambina in salute che attira tutte le attenzioni dei genitori. La Fontaine ricorda che la frase con cui la sorella la schernisce di continuo è "Io posso ma Joan no".  
A sei anni Olivia impara a leggere, e in più di un’occasione, quando rimane sola con la sorella, legge ad alta voce e con enfasi il passo della Crocifissione nella Bibbia, terrorizzando Joan fino a farla urlare di paura. All'età di 9 anni Joan matura l'idea di uccidere la sorella al punto di elaborare un piano hitchcockiano (come rivelerà nella sua autobiografia): durante uno degli scontri con Olivia si sarebbe lasciata colpire in silenzio e al terzo colpo avrebbe reagito attaccandola in mezzo agli occhi. Questo piano non avrebbe avuto solo il vantaggio di togliere di mezzo Olivia una volta per tutte ma in previsione di un eventuale processo Joan avrebbe potuto sostenere di aver agito per legittima difesa. Sfortunatamente per Joan, Olivia non arrivò mai a colpirla con più di un colpo e la sorella minore pertanto decide di fare la martire.
Addirittura, verso i 15 anni,  mentre sono in piscina Olivia spinge Joan per terra a bordo piscina e cadendole sopra le rompe la clavicola.
Olivia in Alice nel paese delle meraviglie
Crescendo, la competizione si sposta sul piano scolastico. Le due sorelle frequentano prima La Los Gatos High School e poi la Notre Dame a Belmont. Qui Olivia vince un concorso di scrittura dal titolo “Il mio testamento” (che viene pubblicato sul giornale della scuola) nel quale dice “Lascio a mia sorella la capacità di attrarre i ragazzi e i loro cuori, cosa che adesso non sa fare”. Mentre Olivia trascorre le sue giornate dividendosi tra la scuola, il gruppo di teatro e il corteggiamento da parte dei giovanotti, Joan parla con i vicini delle sue terapie e passa il tempo chiusa nella sua camera.
Nel '33 quando Joan ha 15 anni decide di tornare in Giappone a vivere insieme al padre e la matrigna, anche se vi rimane per poco più di un anno. Rientrata in America, le si presenta l'occasione per scalzare la sorella, infatti un una compagnia teatrale della sua città la sceglie per interpretare la protagonista in Alice nel paese delle meraviglie, ma per un crudele scherzo del destino si ammala ed è proprio la sorella 17enne Olivia ad ottenere la parte. Inizia così a collaborare con la Compagnia Teatrale di Saratoga.

IL SUCCESSO DI OLIVIA DAL TEATRO A HOLLYWOOD
Durante l’Estate del 1934, quando Olivia a teatro sta recitando la parte di Puck in Sogno di una note di mezza estate di Shakespeare, a notarla è il regista austriaco Max Reinhardt arrivato in California che realizzerà la stessa opera per la Premiere dell’Hollywood Bowl, che le offer il ruolo della sostituta per la parte di Hermia (interpretata da Gloria Stuart, futura anziana Rose di Titanic). Una settimana prima dello spettacolo la Stuart abbandona la compagnia facendo debuttare come protagonista la 18enne Olivia che viene scelta anche per il tour delle 4 settimane successive. Quando Reinhardt riceve mandato dalla Warner Bros di realizzare la versione  filmica dell’opera sceglie i protagonisti: Dick Powell, James Cagney, Mickey Rooney e propone a Olivia di mantenere la sua parte. Olivia accetta e firma un contratto di 7 anni con lo Studio.  Dopo questo film inizia a fare coppia con Errol Flynn in una serie di film del genere cappa e spada, ben 8, tra cui La leggenda di Robin Hood di Michael Curtiz nel 1938 che la fa diventare un’attrice richiesta sul mercato. 
Olivia interpreta Hermia in Sogno di una notte di mezza estate: a sinistra nello spettacolo teatrale e a destra nel film
Nel frattempo Joan fa da autista a Olivia che non sa guidare, e quando la accompagna allo Studio della Warner Bros un agente le si avvicina e si propone di a diventare un’attrice del cinema.
Joan Fontaine
La madre, appresa la notizia, le vieta assolutamente di entrare a far parte di quello che è lo “Studio di Olivia”, e che se vuole tentare quella strada lo deve fare da un’altra parte e con un nome diverso, portando ad esempio il caso di Loretta Young diventata più famosa della sorella maggiore Sally Blane. Joan così deve trovarsi un nome d’arte, e il primo che sceglie è Joan Burfield (prendendo ispirazione da Burfield Street una via di Hollywood), ed è con questo nome che debutta nel film No more ladies nel 1935. Non convinta però decide di cambiarlo con Joan St. John, ma una sera al nightclub Trocadero, una veggente le legge la mano e le dice che se vuole avere successo deve scegliere un nome che termina con la E, così le viene in mente il cognome del patrigno, Fontaine. Trovato un agente, Joan firma un contratto per due film con la Major RKO. 

L’ANNO D’ORO DI HOLLYWOOD
Il 1939 viene definito l’anno d’oro di Hollywood perché mai come in quei 12 mesi sono stati realizzati così tanti capolavori del cinema: in primis Via col vento, ma anche Il mago di Oz, Ombre rosse, Mr. Smith va a Washington, Donne, Cime tempestose e Ninotchka, ma è anche l’anno che segna la svolta sia per Olivia che per Joan.
Già dal 1938 il testardo produttore David Selznick  ha già speso risorse fisiche, psicologiche e soprattutto economiche per realizzare la trasposizione cinematografica del best seller di Margaret Mitchell “Via col vento” (qui trovate il post che ho scritto sulla travagliata lavorazione). Centinaia di attrici tentano un provino per l’ambito ruolo della protagonista Scarlett. Il regista iniziale del film è George Cukor convoca Joan per proporle la parte, ma rimane delusa quando scopre che è per il ruolo, secondario, di Melanie, e sarcastica risponde “Perché non lo chiedi a mia sorella Livvie?”.
Il tycoon dello Studio di Olivia, Jack Warner, è notoriamente contrario a prestare i propri divi agli altri studi, e dopo che la De Havilland si è fatta provinare in gran segreto, riesce a ottenere la parte solo grazie all'influenza della moglie di Warner che lo convince a cederla in prestito a Selznick, anche grazie alla promessa di quest'ultimo di cedergli un'opzione su James Stewart, nuovo divo in ascesa della M.G.M..
Olivia con David Selznick, Leslie Howard e Vivien Leigh firma il contratto per il film; test del trucco e una scena del film.
Nel frattempo George Cukor, dopo essere stato licenziato dal film Via col vento per divergenze con Selznick, si butta nel progetto di un film con un cast esclusivamente  femminile che comprende molte attrici che erano state rifiutate per Via col vento come Norma Shearer, Rosalind Russell, Paulette Goddard, e anche Joan Fontaine, dal titolo Donne.  
George Cukor insieme a Joan Crawford, Norma Shearer, Paulette Goddard e Joan Fontaine. Joan in una scena del film.
Subito dopo la fine di Via col vento, David Selznick si lancia in un nuovo film Rebecca la prima moglie, tratto dal romanzo omonimo di Daphne du Maurier, diretto da Alfred Hitchcock (è il suo primo film negli Stati Uniti). Per la parte della protagonista Selznick vorrebbe Olivia De Havilland, ma la Warner non vuole assolutamente cederla, a maggior ragione dopo il successo stratosferico di Via col vento, così inizia la ricerca per la “seconda Signora De Winter” che affiancherà Laurence Olivier. Quest'ultimo e in generale tutto il cast non è stato amichevole con la Fontaine, perché l’attore avrebbe preferito che la parte fosse andata alla sua fidanzata (e futura moglie) Vivien Leigh, e inoltre Hitchcock ha contribuito a far sentire Joan isolata da tutti in modo che rendesse una performance migliore. La stessa Fontaine ha dichiarato di essere riuscita così bene in quel ruolo (della seconda moglie non in grado di competere con la prima) grazie al senso di inferiorità che ha sempre provato nei confronti della sorella. Dopo questo film Hitchcock sceglie nuovamente Joan l’anno seguente per il film Il sospetto con Cary Grant, dove interpreta nuovamente una donna fragile.
Joan con Laurence Olivier in "Rebecca la prima moglie" e con Cary Grant ne "Il sospetto" entrambi diretti da Hitchcock.
GLI OSCAR DELLA DISCORDIA
OSCAR 1940: La sera del 29 febbraio al Cocoanut Grove all’interno dell’Ambassador Hotel di Los Angeles il protagonista indiscusso è Via col vento che porta a casa ben 10 statuette. Ad essere candidate nella categoria Migliore Attrice non protagonista sono, per questo film, Olivia De Havilland e Hattie McDaniel (che ha vestito i panni di Mamy), ed è quest’ultima a vincere, diventando anche la prima attrice di colore a vincere il premio. Olivia si alza dal tavolo e fugge nella cucina del ristorante dell’hotel: i camerieri attoniti racconteranno poi che la De Havilland si era messa a tremare stringendo nervosamente tra le mani un fazzoletto, e che una volta ricomposta e asciugandosi le lacrime era rientrata in sala. Più tardi Olivia si dirà sinceramente contenta per la collega Hattie McDaniel, sostenendo che la sua performance ha meritato totalmente l’Oscar e che se non ha vinto è  stato perché in realtà lei non era un’attrice non protagonista ma era protagonista quanto Vivien Leigh. Ma il giorno stesso accade anche un’altra cosa: David Selznick che sta selezionando varie attrici per il suo prossimo film Rebecca, incontra proprio Joan Fontaine e rimane colpito dal suo provino.
Olivia De Havilland insieme a James Stewart, suo collega alla Warner e nel tavolo di Via col vento
OSCAR 1941: Il 27 febbraio al Biltmore Hotel di Los Angeles a presentare la cerimonia è Bob Hope. Rebecca vince  l’Oscar come Miglior Film, e Joan Fontaine ha ricevuto la sua prima nomination ma a competere con lei nella categoria Migliore Attrice ci sono mostri sacri come Bette Davis e Katharine Hepburn. In molti pensano che Joan vincerà per la sua grande performance ma a vincere la statuetta è Ginger Rogers per la sua performance in Kitty Foyle ragazza innamorata (di cui ho parlato qui).  
Joan Fontaine al tavolo insieme a Selznick e Hitchcock.
OSCAR 1942: il 26 febbraio, sempre al Biltmore Hotel è l’anno dello scontro diretto, infatti sono candidate come Migliore attrice sia Joan per il film Il sospetto che Olivia per La porta d’oro (è la prima volta in assoluto che due sorelle competono nella stessa categoria, dopo di loro accadrà con Vanessa e Lynn Redgrave). Joan inizialmente è frenata dalla paura di non poter sostenere il confronto con la sorella e decide di non presentarsi alla serata, così Olivia temendo che questo comportamento alimenti ulteriormente le voci sulla rivalità tra le due sorelle, si reca da Joan, la aiuta a vestirsi e pettinarsi e insieme arrivano alla cerimonia. Sono candidate anche attrici del calibro di Bette Davis e Barbara Stanwyck ma è la Fontaine ad essere proclamata vincitrice. Nella sua autobiografia la Fontaine racconta di essersi come paralizzata, di aver rivissuto in una specie di caleidoscopio tutti i momenti del passato in cui la sorella l’aveva fatta sentire inferiore, e che Olivia seduta di fronte a lei le prende la mano dicendo “Alzati, abbiamo vinto!”. Dopo aver ritirato la statuetta pare, e sono in molti dei presenti a descrivere questa scena, Olivia si sia avvicinata per stringerle la mano ma che Joan le abbia voltato le spalle. Olivia davanti alla stampa decide di mantenere un conveniente atteggiamento di facciata. Per quanto i De Havilland recitassero il ruolo della famiglia unita per l'esterno, all'interno erano avvelenati da tensioni e gelosie, ne è un esempio la madre era rimasta nella sua casa nel nord California, offesa per non essere stata invitata alla cena dopo la cerimonia degli Oscar.
Joan e Olivia
Joan Fontaine stringe il suo oscar insieme a Gary Cooper.

OSCAR 1947: 13 marzo allo Shrine Civic Auditorium di Los Angeles si tiene la 19esima edizione degli Oscar, e candidata come Migliore attrice, insieme a Jane Wyman, Rosalind Russell e Jennifer Jones, c’è Olivia De Havilland per il film A ciascuno il suo destino. Joan Fontaine si trova dietro le quinte perché ha appena annunciato il premio del Migliore attore (aveva sostituito Joan Crawford che in quanto vincitrice dello scorso anno per il romanzo di Mildred doveva essere lei ad annunciarlo ma all’ultimo non si era presentata), e quando Olivia viene proclamata vincitrice  le si avvicina per congratularsi ma questa volta è la De Havilland a voltare gelidamente le spalle alla sorella, una vendetta consumata fredda, dato che ha aspettato 5 anni. Questo momento inoltre è stato immortalato dal fotografo Hymie Fink della rivista Photoplay. I tabloid e la stampa di gossip non risparmiano le malignità, non bisogna dimenticare che era il periodo di Hedda Hopper e Louella Parsons, le perfide giornaliste che con le loro rubriche sulla vita mondana di Hollywood erano in grado di demolire con la loro penna la carriera e la vita delle celebrità (a breve farò un articolo su di loro). Il Daily Variety scrive che l’agente di Olivia, Henry Rogers, aveva dichiarato, su mandato dell’attrice, “Le due sorelle non si parlano da quattro mesi e la signora De Havilland non intende essere fotografata con la sorella. E’ una cosa che va avanti da anni, da quando erano bambine”.
Il gelo
Olivia De Havilland insieme all'attore Ray Milland

Olivia vincerà il suo secondo Oscar nel 1950 per il film L’ereditiera (di cui ho parlato qui). 
Olivia de Havilland nel film L'Ereditiera e con l'Oscar vinto per questo film
Negli anni seguenti il rapporto tra le sorelle rimane in bilico tra l’indifferenza e la mera sopportazione.

SORRISI PER LA STAMPA
 Il servizio fotografico realizzato per LIFE  nel '42 dal fotografo Bob Landry.
 Nel 1967 fotografate insieme ad una festa di Marlene Dietrich.

Nel servizio fotografico del 1972 realizzato dalla la fotografa Ellen Graham con le due sorelle Olivia e Joan insieme alla madre Lillian.
I LORO AMORI
Joan è stata sposata quattro volte, la prima è stata nel 1939 con l'attore Brian Aherne, il quale aveva avuto in precedenza una relazione con la sorella Olivia. Alla festa la sera prima del matrimonio, l’allora fidanzato di Olivia, l’imprenditore miliardario Howard Hughes, si dichiara a Joan e lo implora di non sposarsi se non con lui, ma lei lo rifiuta andando a riferire il tutto a Olivia, la quale lascia Hughes e prendendosela però con la sorella. Joan comunque divorzia dal marito nel 1945 per risposarsi nel ‘46 con William Dozier dal quale ha avuto una figlia Deborah Leslie. Nel 1951, anno della loro separazione, adottano una bambina di 5 anni di nome Martita, che però scapperà di casa a 17 anni e non vorrà più contatti con la madre; dal 1952 al 1961 si sposa con Collier Young e dal  1964 al 1969 con Alfred Wright Jr. Entrambe le figlie di Joan mantengono però i rapporti con la zia Olivia, cosa che fa infuriare Joan.
Olivia fa da damigella al matrimonio della sorella con Brian Aherne; Olivia con Joan e il marito Brian, infine Joan con le figlie.
Olivia invece si sposa “solo” due volte, la prima nel 1946 con lo scrittore Marcus Goodrich, e il commento di Joan Fontaine non aiuta a migliorare i rapporti tra le due sorelle, pare infatti che abbia detto “Di lui so solo che ha avuto quattro mogli e ha scritto un libro, è un peccato per Olivia che non sia il contrario”. Nel 1949 nasce il loro primo figlio, Benjamin, anche se divorzieranno nel 1953. Nel 1955 si risposa con il giornalista francese Pierre Galante (nel frattempo l’attrice si è stabilita a Parigi) e l’anno seguente nasce la loro Giselle. I due divorziano nel 1979 mantenendo però ottimi rapporti. Anche Olivia non ha mai voluto che i suoi figli vedessero o parlassero con la zia. 
Olivia il giorno del suo matrimonio con Goodrich, poi il giorno della nascita del primo figlio e infine con il marito e i figli.
LA MORTE DELLA MADRE
Nel 1975 la loro madre Lillian si ammala di cancro e da un lato Olivia vorrebbe farla operare mentre Joan ritiene che a 88 anni sia troppo rischioso e non vuole. Purtroppo la madre muore durante l’intervento e Olivia manda un telegramma a Joan che è in tour per lo spettacolo teatrale Cactus Flower, non preoccupandosi di rintracciare dove fosse. La Fontaine apprende la notizie della morte della madre alla tappa successiva del suo tour 2 settimane dopo.
Non informata dell’organizzazione della cerimonia funebre né tanto meno invitata, Joan minaccia di chiamare la stampa e raccontare l’intera faccenda se non le sarà consentito di partecipare. Il funerale viene pertanto rimandato di qualche giorno anche se Olivia e l’esecutore testamentario dispongono degli effetti della madre (nel testamento vengono menzionati solo i figli di Olivia e non quella di Joan) nonché del suo corpo che viene cremato senza consultare Joan. Le sorelle in quell’occasione non si parlano e si passano silenziosamente l’urna con le ceneri che vengono sparse nel giardino. Da quel momento in poi le due sorelle troncano definitivamente i ponti.
 
Nel 1978 Joan pubblica un’autobiografia dal titolo No bed of roses nella quale non risparmia dettagli sui dispetti che le avrebbe fatto la sorella Olivia, dicendo di "non ricordare un solo atto di gentilezza da parte di Olivia nei suoi confronti in tutta la sua infanzia", raccontando l’episodio della morte della madre che lei definisce “lo scisma finale” tra lei e la sorella.
Nel 1979 entrambe vengono invitate al 50esimo anniversario degli Oscar  e oltre a non parlarsi mai durante tutta la serata, al momento della foto di gruppo si mettono ai due lati opposti del palco.
Dieci anni dopo, in occasione del 60esimo anniversario degli Oscar, finiscono casualmente in camere  vicine al Four Seasons di Beverly Hills ma Joan non ne vuole sapere e si fa spostare per evitare qualunque contatto, dicendo in oltre che non intende più partecipare a cerimonie degli Oscar negli anni a venire.



Olivia invece torna agli Oscar, e in occasione del 75esimo anniversario del 2003 quando sale sul palco accompagnata dal Tema di Tara di Via col vento, viene premiata con una standing ovation del pubblico e tiene questo bellissimo discorso: “Questa note è davvero memorabile per me così come lo è stata la notte di 53 anni fa. Molte cose sono cambiate da allora nel mondo, ma c’è una cosa che non è cambiata ed è il nostro amore per i film, e per la loro capacità di ispirarci e aiutarci durante i momenti difficili. Quest’anno celebriamo il 75 esimo anniversario degli Oscar che negli anni visto passare molte Star, questa sera ne abbiamo 59.” 
Tornata in Francia, a Olivia viene chiesto se si riconcilierà mai con la sorella e la sua risposta è “Meglio di no”.
Joan e Olivia nel 2003.
Joan Fontaine si è spenta  il 15 dicembre del 2013 per cause naturali nella sua casa  di Carmel in California, all’età di 96 anni. Olivia De Havilland appresa la notizie fa questa dichiarazione “Sono rimasta scioccata e addolorata dalla scomparsa di mia sorella, Joan Fontaine, e io e mia nipote Deborah ci teniamo a ringraziare tutti quelli che ci hanno dimostrato compassione e generosità”.
Olivia De Havilland lo scorso 1° luglio ha soffiato su ben 100 candeline.
Joan nel 2013 e Olivia nel 2016 il giorno del suo 100esimo compleanno. Ed è molto bello vedere che entrambe indossano una collana con fili di perle.


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2 commenti

  1. É molto interessante questo scritto. Mi colpisce in particolare il contrasto tra la bontà stucchevole di Melania (che ho sempre identificato con Olivia, non conoscendola in altri ruoli), ed il ritratto che ne esce dal racconto della sorella, o dall'episodio del testamento pubblicato sul giornale della scuola. In effetti ho fatto sempre il tifo per Rossella :-)
    Apprezzo anche il tuo commento sulla collana di perle, il legame forse era più profondo di quanto le sorelle stesse volessero o pensassero di volere?

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    1. Ti ringrazio per il tuo commento. Anche io sono rimasta molto colpita mentre approfondivo questa triste storia. E devo dirti che la cosa della collana mi ha fatto emozionare, anche se forse ci abbiamo visto un legame che magari non c'era.

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